Le prime due parti di questo post sono, rispettivamente,post1 e post2.
Dalla mappa di post1 si vede che le staioni usate nn comprendono
località strettamente alpine: l'aomalia media può essere
considerata descrittiva della precipitazione più continentale (a nord
delle Alpi) e di quella più influenzata dal Mediterraneo (a sud).
Entrambe le zone dovrebbero essere influenzate anche dall'Oceano Atlantico,
in misura variabile con la longitudine. Uso il condizionale perché le
figure 6-9 di post2 non sembrano mostrare particolari raggruppamenti, almeno
per quanto riguarda la pendenza media.
la fig.1 (pdf) mostra l'anomalia annuale media
(su base 1961-1990), il suo fit lineare e un filtro passa-basso su 5 anni e,
in basso, lo spettro MEM.
Fig.1. Anomalia media del cumulato annuale, rispetto al periodo 1961-90,
e il suo spettro MEM. Nel riquadro in scala bilogaritmica: da notare il
massimo attorno a 200 anni che deve essere considerato con cautela, vista
l'estensione temporale della serie pari a 213 anni.
La precipitazione media diminuisce, nel periodo di 213 anni disponibile,
di poco più di 4 cm, ad un tasso di 2 cm/secolo; si nota,
però, tra il 1855 e il 1875, una forte diminuzione seguita da un
recupero solo parziale della precipitazione. Sembra che dopo il 1875
l'anomalia si attesti su valori costanti o in leggero aumento e infatti,
separando la serie tra "prima del 1855" e "dopo il 1875", i
singoli fit mostrano pendenze incompatibili tra loro. Bisognerà
quindi assumere precipitazioni costanti, e pari alla media del periodo base,
dal 1875 al 2012, per 137 anni.
Questo aspetto viene visualizzato in fig.2 (pdf)
Fig.2. Precipitazione prima e dopo il periodo ventennale di
diminuzione e parziale recupero, centrato attorno al 1865.
Assumendo che le precipitazioni siano in qualche modo condizionate da NAO
(North Atlantic Oscillation) e dai Raggi Cosmici (RC), provo a verificare
se, combinando gli spettri di NAO e CR sono in grado di ricostruire i
massimi spettrali della precipitazione (mostrati nella parte inferiore di
fig.1).
Le figg. 3 (pdf) e 4 (pdf) mostrano gli spettri MEM di NAO
(https://climatedataguide.ucar.edu/sites/default/files/nao_station_djfm.txt)
e di CR (Usoskin et al., 2002)
Fig.3.Spettro MEM dell'indice NAO. Nel riquadro lo spettro in
scala log-log.
Fig.4.Spettro MEM dei raggi cosmici modellati da Usoskin et al,
2002. Nel riquadro lo spettro in scala log-log.
Per NAO e CR uso i massimi elencati in tab.1, mentre in tab.2 confronto la combinazione di questi massimi con gli "osservati".
cr.per nao.per|112.0 53.6 30.0 20.9 11.2 10.6 10.0 -------|------------------------------------------- 74.5 | 44.7 31.2 21.4 16.3 9.7 9.3 8.8 39.7 | 29.3 22.8 17.1 13.7 8.7 8.4 8.0 22.1 | 18.5 15.6 12.7 10.7 7.4 7.2 6.9 16.6 | 14.5 12.7 10.7 9.3 6.7 6.5 6.2 13.2 | 11.8 10.6 9.2 8.1 6.1 5.9 5.7 9.8 | 9.0 8.3 7.4 6.7 5.2 5.1 4.9 8.6 | 8.0 7.4 6.7 6.1 4.9 4.7 4.6 7.6 | 7.1 6.7 6.1 5.6 4.5 4.4 4.3Tab.1. Le combinazioni possibili tra i periodi di NAO e CR.
OBS | 38.7 | 28.4 | 21.3 | 17.8 | 13.5 | 12.3 | 10.0 | 8.7 | 8.2 | 7.0 | 6.7 | 6.0 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
COMP | 44.7 | 29.3 | 21.4 | 18.5 | 13.7 | 12.7 | 9.7 | 8.7 | 8.3 | 7.4 | 6.7 | 6.1 |
Δ% | 13 | 3 | 0.5 | 4 | 1.5 | 3 | -3 | 0 | 1 | 5 | 0 | 1.5 |
La tab.2 mostra come sia possibile ricostruire il periodo dei massimi
spettrali dell'anomalia pluviometrica dai massimi spettrali di NAO e CR, con
differenze massime di qualche percento (in un solo caso la differenza
è del 13%). Questo fatto può far pensare che sia possibile
ricostruire la precipitazione a partire dalle serie temporali di NAO e CR; la
realizzazione pratica illustrata in fig 5 (pdf),
però, ci dice che la modellazione delle precipitazioni è
Fig.5. Modello (linea rossa) della anomalia pluviometrica media
(linea nera). Notare che, per una migliore chiarezza, i valori delle
precipitazione sono stati divisi per 100. La pendenza del modello è
circa 40 mm/secolo.
più complessa di quanto si possa ottenere dalla combinazione lineare
dei due indici climati usati. Questa combinazione produce, tra l'altro, una
pendenza positiva di circa 40 mm/secolo che non trova riscontro nei dati
osservati.
Tutti i grafici e i dati relativi a questo post si trovano nel sito di supporto qui |
Bibliografia
24.02.16