CM168
TPI, un indice per IPO, l'oscillazione interdecennale del Pacifico
Franco Zavatti
L'indice TPI (Tripole Pacific Index) si basa sulla differenza tra le SST
(anomalie) mediate sull'area del Pacifico centro-equatoriale e la media delle
SST nel Pacifico di Nord-Ovest e di Sud-Ovest. E' un indice semplice da
calcolare per tracciare la variabilità decennale associata ad IPO,
l'oscillazione
interdecennale (interdecadale nella terminologia inglese) del Pacifico.
Non usa la PCA (analisi delle componenti principali), più difficile da
realizzare, ed è molto simile agli indici calcolati in precedenza con la
PCA; è anche più vicino agli indici usati per tracciare El Nino,
come Nino 3.4, e viene fornito in unità fisiche (°C). IPO e PDO (Pacific
Decadal Oscillation) sono due modi di definire le oscillazioni interdecennali e
decennali del Pacifico e sono strettamente legate tra loro, al punto che PDO
viene considerata il nodo nord-pacifico dell'IPO complessivo.
Henley et al., 2015 presentano un lungo elenco delle influenze che PDO e
IPO hanno sul clima mondiale, dal Nord America all'Asia orientale,
dall'Australia al Sud America, e anche sulle produzioni agricole.
Da notare anche che il riscaldamento accelerato del 1976-2000 e le due
pause 1945-1975 2000-2013 coincidono in maniera accettabile con le fasi
positiva (calda) e negativa (fredda) di IPO e che quindi l'indice TPI (a me
finora del tutto sconosciuto) va guardato con attenzione. Intanto mostro,
nella figura 1, l'immagine di apertura del sito psl.noaa dove sono disponibili
le serie numeriche di TPI.
Dato che l'indice deriva dalla SST (dalla sua anomalia, indicata da "A"),
TPI = | SSTA2-(SSTA1+SSTA3)/2 |
è possibile calcolarlo usando
diverse serie di temperature superficiali marine; qui ho scelto di usare
noaa-ersst V.5 (che indico con noaa), hadisst1.1 (hsst) e, come confronto,
la serie hadsst2 (had2) indicata da Henley e collaboratori nel loro lavoro
(più breve delle altre per motivi temporali, iniziando nel 1870 ed essendo
il lavoro del 2015). Le serie annuali sono disponibili nel sito di supporto.
Fig.2:
L'indice TPI calcolato dai dati NOAA ERSST V5 (serie non filtrata) e il suo
spettro MEM. La riga verde è un filtro passa-basso di finestra 10 anni.
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Fig.3:
L'indice TPI calcolato dai dati HADISST1.1 (serie non filtrata) e il suo
spettro MEM. La riga verde è un filtro passa-basso di finestra 10 anni.
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L'indice IPO (che qui rappresentiamo con TPI) si configura su una scala
multi-decennale con fasi della durata di 20-30 anni
Fig.4:
La serie TPI calcolata in Henley et al., 2015 (HADSST2) e il suo spettro
MEM. questa serie è meno estesa nel tempo delle altre due ed è disponibile
al sito https://www.esrl.noaa.gov/psd/data/climateindices/list/.
La riga verde è un filtro passa-basso di finestra 10 anni.
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Le serie e i loro spettri presentano una buona concordanza che viene meglio
sottolineata dalla sovrapposizione, in figura 5, delle tre figure
precedenti.
Fig.5:
Confronto tra le tre serie TPI (noaa,hsst,hadsst2) e tra i loro spettri.
Esistono anche serie TPI derivate da NOAA ERSST V4 e V3b e da COBE che qui non vengono
discusse.
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Gli spettri mostrano una notevole uniformità nei periodi fino a 40-45
anni. I periodi più lunghi sono meno compatti e non sempre identificati con
sicurezza: in almeno un caso, del massimo spettrale resta solo un cambiamento
di pendenza.
In tabella 1 elenco i singoli periodi nei tre TPI. Si
può notare la compattezza dei risultati attorno ai periodi "noaa" elencati.
I periodi derivati dagli spettri degli altri due TPI possono essere di poco
diversi. Solo i picchi di periodo maggiore mostrano una diminuita
compattezza, nel senso che sono presenti in una sola serie e in un caso in
due.
Table 1: Spectral maxima in three
monthly TPIs. Values are mainly taken from TPI-noaa spectrumP(yr) | NOAA | HSST | HAD2
| 2.89 | X | X | X |
5.7 | X | X | X |
9.1 | X | X | X |
13.1 | X | X | X |
19.6 | X | X | X |
26.7 | X | X | X |
47.6 | X | X | |
54.0 | | X | |
74.0 | X | | |
93.7 | | | X |
119.0 | | X | |
ma la funzione di autocorrelazione
(ACF) di TPI mostra un esponente di Hurst
(H=0.982, in realtà un suo limite inferiore) che identifica la presenza
di memoria a lungo termine. Ho quindi
calcolato la derivata prima numerica della serie TPI-noaa e poi il suo
spettro mem (v. ad esempio http://www.climatemonitor.it/?p=47359) e il
risultato si vede in figura 6
Fig.6:
Come figura 2, ma usando la derivata prima numerica (DER) del file dei dati per
diminuire la distorsione dovuta alla memoria a lungo termine. La stessa
figura con scala verticale del quadro superiore uguale a quella di figura 2
può essere usata per un confronto originale-derivata.
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Da notare
- la diminuzione in ampiezza della struttura di TPI (linea
rossa) che indica maggiore indipendenza dei dati (o ACF più stretta) e
- la modifica dello spettro, dove acquisicono importanza i periodi più
brevi pur restando una (debole) informazione sui periodi più lunghi.
- Il calcolo della derivata numerica (o delle differenze) è una delle
tecniche usate per rimuovere il ciclo stagionale dalle serie temporali. La
figura 6 mostra la struttura di TPI (IPO) senza memoria a lungo termine ma
anche quasi senza il ciclo stagionale e quindi evidenziando i cicli di
oscillazione propri. È questo il senso della diminuita potenza dei
cicli di periodo più lungo (13.1, 19.6, 26.7 anni) e della accresciuta
potenza dei periodi più brevi (2.89, 3.7, 5.1, 9.1 anni): la
destagionalizzazione fa emergere i cicli che compaiono nella funzione di
autocorrelazione (estesa qui a lag=180 mesi e con i massimi in anni indicati
dalle frecce) delle derivate. In particolare, l'oscillazione più ampia e
visibile nella ACF, a 36 mesi (3 anni), identifica il massimo spettrale a
2.89 anni e, in modo più smussato, anche 28, 73, 132, 161 mesi (2.33, 6, 11, 13 anni);
per curiosità, e anche per mostrare la sensibilità della ACF, un minuscolo
massimo (un'ondulazione nella ACF osservata) a lag=107 mesi indica il massimo
spettrale a 9 anni (107 mesi/12).
Il massimo spettrale a 2.87-2.89 anni
Periodicamente ritorna nelle mie analisi il massimo spettrale a 2.87 (qui
2.87 e 2.89) anni, identificato da Donato Barone nelle temperature globali
(terra+oceano) NOAA, con un commento a un mio post di quasi otto anni fa.
Nella tabella (non più aggiornata, da
questa
pagina web) avevo raccolto le
serie nel cui spettro è presente o no il massimo in questione
che sembra essere legato a El Nino
(spettro) o che, almeno, si trova nell'intervallo dei
periodi (2-9 anni) più significativi del suo spettro.
Anche in questo caso, si conferma l'idea che questo massimo sia legato
all'oceano, come avevo ipotizzato nell'analisi già citata e non, ad esempio,
al Sole o all'influenza lunare: in effetti, con la moda che sta prendendo
piede, soprattutto da parte di ricercatori russi ma non solo russi, si potrebbe
dire che il picco a 2.87 anni può essere visto come la quarta sub-armonica (2.79
anni) del ciclo delle macchie solari (11 anni) oppure la terza
sub-armonica (2.95 anni) del ciclo lunare degli apsidi (8.85 anni).
Per me questo atteggiamento significa voler "tirare per le orecchie" i
dati allo scopo di giustificare ipotesi già costituite; ho descritto le
mie perplessità nel recente http://www.climatemonitor.it/?p=53559 e pertanto
non penso di dover sottolineare ulteriormente la questione.
Commenti conclusivi
Questo post si configura come un'informazione generale su TPI (IPO), cioè
sull'indice (forse può essere chiamato "super-indice") che interessa una parte
molto estesa dell'Oceano Pacifico. L'oscillazione decennale del Pacifico
(PDO)
"can be regarded as the North Pacific node of the
Pacific-wide IPO (Power et al. 1999; Folland et al. 2002)."
(Henley et al., 2015)
può essere considerata una sua parte e quindi, data l'importanza di PDO
nell'influenzare il clima globale, è importante conoscere anche le
caratteristiche complessive sia di IPO che della sua realizzazione TPI.
Ho cercato di mostrare questo "indice a tre poli" (figura 1),
utilizzando tre serie di temperature superficiali marine (SST) e
confrontando le serie e i loro spettri.
Le caratteristiche di TPI (IPO) e i loro legami con le varie situazioni
meteorologiche sono ben descritte da Henley et al., 2015 e io le ho
riassunte sommariamente.
Dopo un tempo abbastanza lungo, durante il quale non lo avevo più
incontrato (e neanche cercato), con l'indice TPI è riapparso un massimo
spettrale individuato circa otto anni fa nelle temperature globali NOAA
(GHCN): ne ho approfittato per commentare brevemente la sua presenza che,
nello spettro del TPI derivato da noaa-ersst V.5 e corretto per la memoria
a lungo termine, è particolarmente potente.
Bibliografia
Henley, B.J., Gergis, J., Karoly, D.J., Power, S.B., Kennedy, J., & Folland, C.K. (2015). A Tripole Index for the Interdecadal Pacific Oscillation. Climate Dynamics, 45(11-12), 3077-3090.
http://dx.doi.org/10.1007/s00382-015-2525-1. Accessed on
10.08.2020 at "/data/timeseries/IPOTPI".
Tutti i dati e i grafici sono
disponibi nel sito di
supporto. Il post con un'analisi più dettagliata del massimo a 2.87
anni si trova qui, su CM
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22.11.20